La chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Abbazia dei Gerolamini
Da piccolo ospedale a monastero
La chiesa abbaziale, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, rappresenta uno dei pochissimi luoghi superstiti dell’antico e glorioso monastero sviluppatosi a partire dal ‘400.
Il complesso, di origini molto antiche, nasce come piccolo ospedale con annessa una chiesetta nel XII secolo proprio lungo la via Francigena, dunque una posizione strategica per l’accoglienza dei pellegrini diretti a Roma e a Gerusalemme.
A partire dal 1350 le fonti registrano l’ampliamento dell’ospedale che entrerà poco dopo sotto la piena amministrazione dei conti Balbi di Milano che vollero trasformare le strutture in monastero mettendolo a disposizione di un ordine religioso. In cambio l’ordine prescelto avrebbe dovuto ospitare e dare sostentamento a 20 nobili poveri e decaduti.
Nel 1443 furono i monaci Gerolamini dell’Osservanza (ramo distaccato dell’ordine guidato da Lope da Olmedo che intendeva ritornare a una vita più sobria incentrata sugli insegnamenti di San Gerolamo) a prendere definitivamente possesso dei beni dell’ospedale con l’impegno di fondare il nuovo monastero
Grazie anche al sostentamento di Bianca Maria Visconti, i Gerolamini iniziano a radicarsi più stabilmente in Lombardia.
Importanti sviluppi
Nel frattempo nel 1470 venne consacrata la chiesa e nel 1518 la casa del priore, finché dal 1521 San Pietro diventa la sede dell’abate generale da cui dipendono tutti i monasteri dell’ordine. Nel 1584 si rendono necessari nuovi lavori per ingrandire la chiesa che intanto era diventata anche parrocchia e quindi troppo piccola per accogliere l’alto numero di fedeli. La nuova chiesa, ossia quella attuale, venne ufficialmente consacrata nel 1599. A testimoniare la grandezza del complesso è il numero di ben 80 tra monaci, novizi, conversi e inservienti laici.
Il ‘600 fu sicuramente il periodo di maggior splendore sottolineato anche dai numerosi interventi artistici attuati all’interno della chiesa e dalle visite di importanti personalità politiche e religiose di tutta Europa.
L’inizio della decadenza
Il grande splendore del monastero termina nel 1796 quando i francesi di Napoleone iniziano a spogliare il monastero dei ricchissimi arredi finché l’anno seguente l’ordine dei Gerolamini viene soppresso e i beni del monastero venduti a Luigi Giambattista Chevilly di Marsiglia che inizia la demolizione di edifici fatiscenti e la trasformazione del complesso in cascina e granaio. Nel 1804 venne poi costruito l’arco di trionfo dedicato a Napoleone vittorioso a Lodi le cui colonne provengono dall’antico porticato aperto sul sagrato.
La chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo Apostoli è aperta alle visite nei seguenti giorni e orari:
Un scrigno di tesori tra affreschi e quadri.
Il libro della chiesa
Chiesa Cattolica Italiana